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Quali sono le cause d’insorgenza dell’anoressia nervosa?

Ad oggi la comunità scientifica, in merito alle cause d’insorgenza dell’anoressia nervosa, ma in generale dei disturbi alimentari, sostiene il “modello biopsicosociale”: il manifestarsi e perpetuarsi del disturbo sono una conseguenza di diversi fattori ed eventi di natura molto diversa, dall’età all’ambiente familiare, dai fattori biologici al livello socio-culturale, dalle esperienze vissute alle relazioni interpersonali.

I fattori predisponenti sono elementi che rappresentano un rischio per lo sviluppo della malattia, caratteristiche comuni riscontrate nelle persone che soffrono di AN. Queste predispongono ad essa, ma non necessariamente implicano l’effettiva insorgenza della patologia.

Il primo è l’età: l’adolescenza è un periodo della vita che rende particolarmente vulnerabili. Il disturbo può nascere come risposta alla difficoltà nel compiere la transizione dall’infanzia all’età adulta, ma anche all’insoddisfazione per le proprie forme corporee.

Proprio l’idealizzazione della magrezza è un altro fattore, estremamente diffuso nella nostra cultura: la convinzione che solo un corpo magro sia adeguato e accettabile può condurre a un altro elemento centrale nei disturbi alimentari, ossia l’inizio di una dieta al fine di perdere peso per raggiungere una forma corporea non sana.

Altri fattori predisponenti sono di natura psicologica e riguardano tratti di personalità: è molto frequente il perfezionismo, caratterizzato dalla paura di deludere gli altri, dall’ipercriticismo, dall’ipercontrollo, spesso correlato ad altri aspetti come bassa autostima, ossessività, alti livelli di ansia e depressione.

Inoltre sono state identificate alcune dinamiche familiari che sembrano avere un ruolo nello sviluppo del disturbo, quali l’anaffettività, la richiesta di prestazioni elevate, il controllo sulle emozioni, gli elevati livelli di conflitto, l’eccessiva importanza data dagli adulti significativi all’aspetto fisico e all’alimentazione.

Ci sono poi contesti e situazioni (i fattori scatenanti) che portano allo sviluppo e al manifestarsi della patologia conclamata in soggetti vulnerabili. Ne fanno parte eventi della vita segnanti, come la rottura di una relazione, la separazione dei genitori, un lutto, un trauma, una malattia, un incidente, una violenza subìta.

anoressia depressione

Troviamo nuovamente la famiglia, le cui disfunzioni possono fare in modo che il disturbo attecchisca su un terreno fertile, ma anche il rapporto con i coetanei, dei quali si vuol ottenere l’approvazione a qualunque costo e che influenzano quelli che sono i modelli di riferimento.

Estremamente pericolosi sono i commenti e le considerazioni sull’aspetto fisico e sul peso ricevute da persone vicine, come genitori, insegnanti, coetanei, che possono spingere il soggetto a iniziare una dieta per cercare di modificare il proprio corpo, pensando che questo lo porterà ad essere accettato dagli altri.

Vi sono infine dei fattori di mantenimento, che rendono difficile una guarigione completa, che contribuiscono a rinforzare la patologia e a mantenerla attiva.

Ciò che inizialmente concorre ad affermare e perpetuare i comportamenti tipici dell’anoressia nervosa sono i complimenti delle persone vicine, inconsapevoli degli atteggiamenti e dei pensieri disfunzionali della persona, in merito alla perdita di peso ottenuta e alla forza di volontà dimostrata.

Sono proprio questi comportamenti a rappresentare poi il fattore di mantenimento più importante quando il disturbo è consolidato ormai da tempo: la restrizione calorica, le abbuffate, i digiuni, l’attività fisica per compensare.

È solo interrompendo questo pericoloso circolo che si può lavorare sulla guarigione dall’anoressia nervosa.

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