Le nostre giornate sono lunghe, frenetiche e costellate da pranzi veloci e non sempre adeguati ad un regime alimentare consono.
Per quanto lo stress, i ritmi serrati del lavoro e i fattori ambientali possano facilitare la comparsa di sintomi legati alla cattiva digestione bisogna sapere che una corretta alimentazione risulta fondamentale ed a volte persino sufficiente per migliorare questo disturbo.
Ma in cosa consiste la dieta low FODMAP?
Bisogna sapere che il disturbo dell’intestino irritabile è legato alla fermentazione di alcuni tipi di alimenti all’interno dell’organismo (fermentable oligo-, di-, monosaccharides and polyols – FODMAP).
La loro fermentazione non è maggiore negli individui che soffrono di SII ma un intestino particolarmente sensibile ne risente maggiormente.
Per migliorare lo stato di gonfiore, dolore addominale e problemi digestivi (stipsi o diarrea) basta fare un po’ attenzione a ciò che si mangia; seguendo attentamente uno schema alimentare low FODMAP è possibile avvertire sensibili miglioramenti in sole 4 settimane.
Nessun arcano, ecco la ricetta!
La dieta Fodmap è molto più semplice di quanto non si pensi, basta fare attenzione a determinate categorie alimentari e voilà, il gioco è fatto!
Ecco una (breve) lista di alimenti nemici della dieta low FODMAP:
Evitare mele e pere
Purtroppo tutto il fruttosio è nemico degli intestini irritabili e mele e pere ne sono particolarmente ricchi, come l’anguria, le pesche e le albicocche.
Si salvano le banane, gli agrumi e le fragole, che invece sono a basso contenuto di molecole FODMAP.
Nemici del latte
Anche se dovremmo dire del lattosio; questo zucchero è risultato essere causa di crampi addominali in circa il 30% dei soggetti affetti da SII; no al latte di mucca di pecora e di capra, insieme ai loro derivati come formaggi freschi, panna e gelati.
Sì a bevande vegetali sostitutive (latte di riso, di mandorla, di soia) ed a latte a basso contenuto di lattosio.
Cereali e legumi
Il frumento si salva soltanto se consumato in moderate quantità e preferibilmente diluendone l’assunzione nell’arco della giornata (non c’è nulla di meglio che mangiare 3 pasti e 2 spuntini).
I legumi invece non si salvano proprio, ceci lenticchie e fagioli sono ricchissimi di galattani che una volta fermentati causano meteorismo, flatulenza e dolori addominali.
Poche restrizioni per avvertire un sensibile sollievo nel giro di poche settimane, non ne vale forse la pena?
Tutto quello che c’è da fare è stare attenti a non assumere (o assumere in minime quantità) gli alimenti sopra indicati, accompagnare la dieta ad una moderata seppur costante attività fisica, evitare i pasti troppo distanti (preferirne di più piccoli e ravvicinati) e cercare di bere ogni giorno 1,5-2 litri di acqua, tutto qui.