La prostata è una ghiandola esocrina che fa parte dell’apparato riproduttore maschile.
Questa è soggetta, prevalentemente con l’avanzare dell’età ma non solo, ad infiammazioni che possono essere causate da batteri (prostatite infettiva) o da disfunzioni come ristagno di sangue o accumulo di secrezione (prostatosi o prostatite abatterica).
Questa patologia può essere sia acuta che cronica, le due forme sono caratterizzate da differente sintomatologia; nel primo caso si ha: febbre, malessere generalizzato, ritenzione acuta d’urina, urine torbide, dolore peri renale o lombare, dolore testicolare e disturbi della minzione mentre la prostatite cronica si manifesta con: dolore, spesso febbre (ma solo nel caso di quella infettiva), senso di pesantezza in sede peri renale, dolenza uretrale, a volte disturbi della minzione.
Una corretta alimentazione può essere d’aiuto?
Sì, in entrambi i casi l’alimentazione può essere di grande aiuto, per la cronica può addirittura essere risolutiva.
Il fattore scatenante di molte prostatiti è l’alterazione del flusso circolatorio a causa della malattia emorroidaria; inoltre, l’eccessiva espansione del colon adiacente alla prostata, oltre a provocare un dolore pelvico poco identificabile, può determinare una compressione della ghiandola e causare un ulteriore malessere.
Pertanto, la dieta per la prostatite mira a ridurre la sintomatologia e a curare quelli che sono i disturbi legati alla sofferenza del colon ovvero ha il fine di ridurre al minimo l’irritazione della mucosa colica, di aumentare la frequenza e la facilità delle evacuazioni e di prevenire la sintomatologia e la comparsa delle emorroidi; si tratta di un’alimentazione normocalorica ricca in liquidi, povera di grassi animali, ricca di prodotti magri e di facile digestione.
Con la terapia nutrizionale si mira ad aumentare l’apporto di fibra alimentare, ad aumentare l’apporto di acqua, in alcuni casi ad incrementare l’apporto di grassi ‘’buoni’’ e a diminuire i nervini ovvero thè, caffè ed alcolici, a diminuire le scorie e gli agenti irritanti come pepe e spezie e a favorire lo sviluppo della flora batterica in pratica.
Cibi sì e cibi no:
Bere almeno 2 litri di acqua al giorno
Consumare cereali integrali e legumi decorticati
Consumare 5 porzioni di frutta e verdura
Utilizzare olio extravergine di oliva come condimento
Eliminare bevande alcoliche, caffè, thè, cioccolata e energy drink
Eliminare le spezie piccanti
Ridurre il consumo di alimenti grassi di origine animale
Ovviamente l’alimentazione deve essere personalizzata in base alle esigenze personali, in seguito allo studio della sintomatologia e in seguito alla visita specialistica.