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Crossfit e Alimentazione

Negli ultimi anni il Crossfit, innovativo sistema di fitness inventato negli anni ‘90 negli Stati Uniti da Greg Glasmann, sta vedendo un costante incremento di atleti.

Gli allenamenti sono ad alta intensità ed effettuati ad intervalli con il fine di ottimizzare le abilità fisiche in ognuno dei dieci domini riconosciuti del fitness: resistenza cardiovascolare e circolatoria, resistenza muscolare, forza, potenza, flessibilità, agilità, coordinazione, equilibrio e precisione.

Da un punto di vista metabolico questa disciplina ha esigenze molto complesse che toccano aspetti nutrizionali differenti.

Vengono prevalentemente attivati il metabolismo anaerobico lattacido e alattacido prediligendo i carboidrati come fonte energetica pertanto è fondamentale aumentare l’affinità con il glucosio.

Un’alimentazione corretta per il Crossfit dovrà quindi fornire l’energia per ottimizzare la performance, le proteine necessarie per lo sviluppo muscolare e dovrà anche contrastare la tendenza all’acidosi.

 

crossfit e alimentazione

 

Cosa consiglia il fondatore del Crossfit riguardo all’alimentazione?

Gres Glasmann, riguardo alla giusta alimentazione per chi pratica Crossfit, ha dichiarato: «mangia carne e verdura, noci e semi, un po’ di frutta, pochi amidi e niente zucchero; mantieni l’apporto calorico ad un livello tale che favorisca l’allenamento ma non l’accumulo di grasso».

Sulle linee dettate da Glasmann gli atleti americani si sono avvicinati alla Paleo-dieta la quale, sconsigliata dalla maggior parte dei nutrizionisti, vieta del tutto pasta, pane, riso, legumi, patate e alimenti contenenti zuccheri, dando molto spazio a frutta secca, verdura cruda, cibi ricchi di proteine come la carne rossa ed acqua pura ed alcalina.

Gli effetti di questo regime alimentare sembrano essere stupefacenti nel breve periodo e devastanti nel lungo con mancanza di energia, spossatezza, apatia e difficoltà a dimagrire.

Ma in Italia quale regime alimentare è necessario seguire?

Nei paesi come il nostro, dove rinunciare alla pasta è veramente difficile, gli atleti hanno adottato come alternativa, la dieta a zona che consiste nel consumare cinque pasti al giorno, con un rateo esatto di 40/30/30 rispettivamente di carboidrati, grassi e proteine suddivisi in blocchi che permettono di concepire e misurare pasti.

È importante mantenere l’equilibrio dei blocchi evitando un regime low-carb il quale diventa spesso iperproteico.

E’ opportuno non eliminare i carboidrati ma assumerli facendo attenzione all’indice glicemico, cercando di cucinare la pasta al dente e accompagnandola con sughi che riducono l’impatto sulla glicemia post-prandiale (il sugo ai funghi o agli asparagi sono due esempi molto validi), mangiando le patate fredde e consumando fibre insieme agli alimenti glucidici.

I benefici di questo regime alimentare sono: rapida rimozione di grasso in eccesso, migliori performance, nessun calo di energia, minori effetti dell’invecchiamento e controllo dell’infiammazione; tuttavia per sfruttare al massimo i vantaggi di questa alimentazione è necessario rispettare la regola del ‘’vietato avere fame’’ cadenzando i pasti per mantenere un livello di insulina costante.

Ad ogni modo, data la complessità della disciplina, è difficile stabilire un regime dietetico che vada sempre bene, sarebbe più opportuno seguire, come i professionisti, un regime alimentare personalizzato sul carico di allenamento, sugli obiettivi dell’atleta e sulle proprie esigenze.

In conclusione, l’alimentazione è un fattore cruciale per garantire il giusto apporto nutrizionale, per avere sufficiente energia per le performance e per ottimizzare il recupero dell’organismo che è messo a dura prova dalla varietà di allenamenti che caratterizzano il Crossfit.

È quindi consigliabile rivolgersi ad un nutrizionista che potrà valutare lo stato di salute dell’atleta e redigere un piano nutrizionale ad hoc, che terrà conto delle peculiarità di ogni sportivo.

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Susanna Agnello

Laurea con lode presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia le scotte di Siena in Dietistica

Con la tesi sperimentale:
“Analisi dei parametri dello stress ossidativo in pazienti diabetici sottoposti ad un alimentazione ricca di sostanze antiossidanti”.

Laurea Specialistica/ Magistrale presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia in Scienze della Nutrizione Umana presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, Firenze
Con la tesi sperimentale:
“Valutazione dello stato nutrizionale in pazienti anziani istituzionalizzati ed elaborazione di un piano di intervento nutrizionale sulla base delle nuove conoscenze scientifiche”

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