SUSHI: Nuova moda anche per i più piccoli

PUO’ ESSERE UN NUOVO MODO PER FAR MANGIARE IL PESCE AI PIU’ PICCOLI?

Negli ultimi anni si è diffusa la moda anche tra i più piccoli di consumare il pesce sotto forma di sushi, piatto tipico della cucina giapponese a base di riso bollito e aromatizzato con zucchero e aceto di riso, presentato in forma di polpettina ripiena o guarnita con del pesce crudo o cotto.

SUSHI: Nuova moda anche per i più piccoli

Questo tipo pietanza tutto sommato rappresenta un piatto equilibrato e sano dal punto di vista nutrizionale in quanto il pesce apporta nella nostra alimentazione proteine di elevata qualità nutrizionale , vitamine del gruppo B e minerali, oltre ad essere un’ottima fonte di grassi polinsaturi della serie omega 3.

Tuttavia la maggior parte del pesce che mangiamo col sushi è pesce crudo, il cui consumo ha come rischio principale quello di avere delle contaminazioni da parte di alcuni batteri come salmonella, listeria ed escherichia coli, ma anche virus e parassiti come anisakis.

L’anisakis ,particolarmente frequente nel pesce crudo, è un parassita che può causare dolori addominali, vomito, diarrea e lieve febbre e in alcune persone anche ulcere e allergie di una certa gravità. Anche se spesso l’infezione si manifesta con sintomi lievi.

Nei bambini al di sotto dei 3 anni una di questa contaminazioni potrebbe provocare infezioni alimentari e intossicazioni che possono svilupparsi in sindromi di gastroenteriti con conseguente disidratazione e compromissione della salute del bambino.

Questo è quello che accade anche nell’adulto ma il bambino essendo più piccolo di conformazione si disidrata più rapidamente e l’infezione può avere un decorso più complicato.

Inoltre il sistema immunitario del bambino è molto più vulnerabile di quello dell’adulto quindi necessita di un’attenzione maggiore nella scelta degli alimenti.

Per questo motivo sarebbe preferibili al di sotto dei 3 anni evitare il consumo di pesce crudo.

Al bambino al di sopra dei 3 anni si può iniziare a dare del pesce crudo a patto che si faccia molto attenzione a come quel pesce è stato conservato se si consuma crudo (o se si consuma cotto anche alla cottura diventa fondamentale).

Quindi prima di tutto dobbiamo essere certi che sia stata mantenuta la catena del freddo e che sia stato congelato a -20° per un minimo di 24 ore con un abbattitore perché solamente in questo modo le possibili larve di anisakis presenti vengono uccise.

Anche se si conserva in casa ad una temperatura superiore cioè a -15° che è quella dei nostri congelatori casalinghi va bene, basta che sia consumato entro 3-4 giorni.

evitare il consumo di pesce crudo

Per tanto se si porta i propri bambini a mangiare sushi è fondamentale assicurarsi che il ristorante dove ci si reca rispetti tutte le norme igienico-sanitarie previste dalla legge.

Inoltre bisogna prestare attenzione anche al tipo di pesce che consumiamo per esempio per i bambini sarebbe opportuno evitare sushi con tonno e salmone perché essendo pesci di grandi dimensioni hanno maggior probabilità di aver accumulato metalli pesanti come il metilmercurio.

Per i bambini è preferibili optare per il pesce azzurro.

Concludendo, possiamo affermare che il sushi può essere una buona alternativa per permettere al bambino di inserire il pesce nella propria alimentazione; il consiglio che si dà è quello di preferire del sushi con pesce completamente cotto prima dei 3 anni ad esempio sushi di crostacei o di pesce azzurro oppure sushi vegetariano , mentre dopo i 3 anni si può cominciare a inserire del pesce crudo con tutte le accortezze del caso.

pesce crudo

Ricordiamo inoltre che il pesce crudo non è un alimento facilmente digeribile soprattutto da un bambino e in modo particolare all’inizio, quando lo stomaco del bambino non è abituato a certi tipi di alimenti, quindi è importante non abusare né nella quantità né nella frequenza.

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