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Fitoterapia e integratori per il dimagrimento: pro e contro

Qualunque sia la motivazione alla base della decisione di riequilibrare il proprio peso corporeo, anch’essa peraltro meritevole di approfondimento, ciò che è significativo ai fini del raggiungimento e del mantenimento degli obiettivi prefissati è la scelta che ne scaturisce a livello di percorso da intraprendere e soprattutto il fatto che essa sia frutto di un processo decisionale – anche condiviso – improntato ad una solida razionalità.

Il primo passo deve dunque essere l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie per evitare di cadere vittime delle più stravaganti e fantasiose diete immesse sul mercato, la maggior parte delle quali priva di solido fondamento scientifico, o di proposte allettanti che promettano traguardi miracolosi e irrealisticamente veloci, di integratori e erbe ammantate per l’occasione di un’aura di autentica magia e, più in generale, di tutto ciò che non comprenda il necessario cambiamento dello stile di vita.

Intendiamoci, le erbe medicinali e gli integratori a base di erbe hanno molteplici campi di applicazione scientificamente approvati, e tra questi rientra il dimagrimento, ma mai senza una chiara definizione del corretto ambito di impiego e del realistico quadro di aspettative, il confronto con il quale deve condurre a sviluppare una visione equilibrata, senza sfociare nei due opposti eccessi del fideismo e dello scetticismo; come non ci faremo raggirare dalle troppe bufale che attribuiscono all’una o all’altra erba la ricercatissima proprietà “sciogli-grasso” o “attiva-metabolismo”, così neppure le riterremo totalmente inefficaci.

Semplicemente ne riconosceremo valore e potenzialità, in modo da trarne il massimo beneficio, anche nel delicato percorso di dimagrimento o riequilibrio del peso, una volta inserite nella dovuta cornice anche comportamentale. E, consiglio primario, eviteremo il fai-da-te.

Fitoterapia e integratori per il dimagrimento

Ricercare l’aiuto di integratori, spesso acquistabili per vari canali in maniera autonoma e senza il consulto/parere/consiglio di una persona esperta (medico fitoterapeuta, erborista, nutrizionista, farmacista) è una pratica molto diffusa, che probabilmente affonda le sue radici nell’ irresistibile impulso di trovare scorciatoie che permettano di conservare quelle abitudini così difficili da mettere in discussione, ma spesso controproducente per vari motivi:

  • la persona viene deresponsabilizzata e privata del suo ruolo attivo nel processo di cambiamento e, delegando il successo/insuccesso della dieta ad un prodotto esterno, si impedisce di incamerare quei buoni comportamenti che sono alla base di qualsiasi miglioramento duraturo;
  • non viene quindi data adeguata importanza ai passi veramente necessari al cambiamento dello stile di vita quali il bilanciamento dell’alimentazione e l’incremento dell’attività e/o dell’esercizio fisico;
  • si rischia di incorrere nella sovrastima o sottostima delle qualità del prodotto in questione, arrivando ad abusarne senza necessità o a rifiutarlo in seconda battuta, se proposto per ciò per cui è davvero efficace;
  • si rischia di incorrere in tossicità o effetti non desiderati se l’integratore scelto non dovesse essere idoneo alla personale situazione salutistica o condizione fisica del soggetto (ad es. per presenza di comorbilità, di altre terapie in corso, etc.).

Tutto questo se approcciamo il tema in maniera irrazionale. Poi però, c’è l’uso razionale delle erbe medicinali o integratori derivati, che viene invece suggerito da personale qualificato, magari all’interno di un percorso strutturato di rieducazione alimentare e di cambiamento dello stile di vita in cui ogni tassello ha la sua parte nel raggiungimento dei risultati e la sua importanza.

Nell’ottica di un tale percorso sarà pertanto basilare incentivare la persona a far propri quei cambiamenti di abitudini che entreranno a far parte della quotidianità e che nel lungo periodo porteranno al raggiungimento e al mantenimento del peso corporeo appropriato e a vivere appagati e in salute.

E così rieducare ad esempio a fare la spesa con maggiore consapevolezza, a scegliere cosa mettere prima nel carrello e quindi nel piatto, a mangiare in base alle proprie esigenze, ad implementare uno stile di vita attivo e ridurre la sedentarietà, a cominciare la giornata con una ricca colazione, a dedicare il giusto tempo ad ogni pasto, al mangiare vario e colorato, stagionale e locale, al saper combinare gli alimenti per avere gusto e appagamento, al bere più acqua, sono solo alcune delle abitudini preziose da implementare e soprattutto la sola garanzia ad oggi per riequilibrare il peso corporeo e mantenerlo nel tempo.

A queste basi imprescindibili si aggiungono poi le erbe medicinali che, sapientemente usate, possono venirci in aiuto in molteplici modi. Intanto qualche definizione, per fare chiarezza.

Una pianta medicinale è ogni vegetale che contenga in uno o più dei suoi organi sostanze usate a scopi terapeutici, preventivi o di sintesi chemio-farmaceutiche; gli integratori alimentari sono prodotti destinati a integrare la comune dieta e costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive o ad effetto nutritivo o fisiologico; i nutraceutici sono sostanze, spesso di natura alimentare, con proprietà benefiche per la salute umana o medicamentose.

Possiamo usare le piante tal quali, oppure direttamente i principi attivi in esse contenuti ottenuti mediante opportune tecniche estrattive.

Nell’ambito del dimagrimento, dividendo le piante medicinali per campo d’azione, abbiamo:

  • piante per il metabolismo: fanno parte di questo gruppo il caffè verde, il guaranà, il tè verde, l’arancio amaro, la garcinia cambogia. Ricordiamoci che il metabolismo non viene magicamente attivato da piante o estratti ad azione termogenica come la caffeina ma da quelle sane abitudini quotidiane volte a ridurre la sedentarietà (cui se si vuole si può dare la priorità) come ad esempio camminare una o due ore tutti i giorni o a giorni alterni. In un quadro del genere anche le piante sopracitate hanno un senso e possono espletare la loro fisiologica funzione diventando degli utili alleati. Del tè verde conosciamo le molteplici virtù antinfiammatorie, anti-invecchiamento, antiradicali liberi, antiossidanti, più recente l’acquisizione scientifica secondo la quale avrebbe una funzione prebiotica favorendo lo sviluppo di batteri intestinali buoni, alleati del fenotipo “magro”; la garcinia cambogia, non è un termogenico nel senso stretto del termine ma permette una buona utilizzazione dei grassi ostacolandone l’accumulo, aiuta a ridurre colesterolo e trigliceridi, a diminuire il senso di fame, a ridurre l’assorbimento degli zuccheri.
  • piante ad azione antinfiammatoria: la curcuma. Il suo principio attivo, la curcumina, modula a vari livelli tutti i principali markers dell’infiammazione costituendo a livello terapeutico un potente antinfiammatorio. Negli ultimi anni molti lavori ne hanno valutato il ruolo anche nei confronti del tessuto adiposo, organo, se abnorme e disfunzionale, in grado di attivare la produzione di ormoni e sostanze proinfiammatorie. In questo ambito è stata evidenziata la capacità della curcuma di inibire la produzione di leptina e resistina (ormoni pro-adipogenici molto abbondanti negli obesi), di indurre la produzione di adiponectina, ormone antinfiammatorio ad azione anti-adipogenica e pro-lipolitica, di revertire quadri di insulino-resistenza. Quindi sicuramente un estratto vegetale di supporto nelle sindromi metaboliche e nei quadri di infiammazione viscerale silente tipica dei soggetti in sovrappeso/obesità.
  • piante ad azione saziante: sono quelle ad alto contenuto di fibre che danno il senso di sazietà contribuendo a riempire lo stomaco e poi l’intestino, aiutando a ridurre l’introito calorico e a sostenere con minore difficoltà una dieta ipocalorica; permettono una riduzione/modulazione dell’assorbimento dei nutrienti introdotti con gli alimenti e una migliore regolarità intestinale. Fanno parte di questo gruppo ad es. la malva, il fico d’india, gli alginati delle alghe marine, l’agar agar, il glucomannano estratto dal konjac (lo stesso da cui si ricavano gli shiritaki). Queste piante o estratti, in acqua formano una sostanza gelatinosa ma soffice e delicata che assunta prima dei pasti principali permette di riempire parzialmente lo stomaco che richiederà così una minore quantità di cibo, di lenire e sfiammare le pareti gastriche e intestinali, di facilitare e regolare il transito, di intrappolare al suo interno vari nutrienti, soprattutto zuccheri e grassi, rallentandone l’assorbimento.
  • piante ad azione drenante: ottime per chi ha bisogno di drenare ovvero di smaltire i liquidi in eccesso e per chi soffre di ritenzione anche semplicemente in alcuni periodi circoscritti (es. sindrome premestruale). Fanno parte di questo gruppo il ciliegio (di cui si usano i peduncoli), la betulla, la pilosella, l’orthosiphon, l’equiseto, l’ortica. Molte di queste hanno anche un’azione leggermente depurativa, rimineralizzante, sfiammante; sono ottime anche in semplice tisana e costituiscono un supporto per chi è restìo a bere e magari può apprezzare un’acqua leggermente aromatizzata e piacevolmente calda in inverno.
  • piante per l’intestino: fanno parte di questo macrogruppo sia le piante ad azione carminativa (antigonfiore) quali il finocchio, l’anice, il coriandolo, il cumino, la menta, che migliorano anche la digestione, sia quelle ad azione stimolante del transito intestinale quali lo psillio, il lino, la manna, il tamarindo, il rabarbaro, la crusca, il tarassaco, etc. Quest’ultime agiscono aumentando il volume delle feci, migliorando la funzionalità intestinale, modulando l’assorbimento dei nutrienti contemporaneamente assunti, stimolando il senso di sazietà e contrastando l’iperfagia. Psillio e lino sono particolarmente emollienti e lenitivi anche sulle mucose infiammate,il rabarbaro e il tarassaco sono anche depurativi e digestivi, la crusca risulta molto utile per chi per motivi pratici o professionali non riesce a mangiare molta fibra durante i pasti. Non menziono volutamente le piante drasticamente lassative e irritanti (le antrachinoniche come la senna) perchè di esse va fatto solo un uso circoscritto e occasionale (non si pensi di dimagrire abusando di queste piante lassative!).
  • piante per la fame nervosa: se il primo accorgimento è quello di capirne l’origine e cercare di prevenirla (pertanto valutiamo se il nostro piano alimentare è sufficientemente saziante, ricco di frutta e verdura, se prevede gli spuntini di metà mattina e pomeriggio, se facciamo un’adeguata attività fisica), possiamo poi senz’altro ricorrere alle erbe calmanti del sistema nervoso come lavanda, valeriana, melissa, zafferano, camomilla, etc. o alle piante tonico-adattogene, quelle che aiutano l’organismo a fronteggiare e ad adattarsi più facilmente allo stress, sia fisico che psichico, come la rodiola, la griffonia, la withania. Le prime aiutano molto a calmare l’ansia, i disturbi del sonno, l’irritabilità, le seconde, oltre a questi aspetti, aiutano a modulare gli sbalzi di umore e gli impulsi di fame incontrollabili, a migliorare le capacità mnemoniche e intellettive, a migliorare sia le performance fisiche che cognitive.
  • piante per il microcircolo: fanno parte di quest’ultimo gruppo la centella, l’ippocastano, il rusco, il mirtillo, il gingko, piante che aiutano chi ha problemi di circolazione venosa, microcircolazione e cellulite, che rinforzano le pareti dei vasi sanguigni e dei capillari, che migliorano il tono del tessuto connettivo stimolando la produzione di collagene e contrastando pertanto la perdità di elasticità tissutale che si verifica in seguito al dimagrimento.

Questo breve excursus per suggerire la ricchezza e la complessità del mondo vegetale, per rammentare che naturale non è sinonimo di atossico e che come avviene per un piano alimentare, anche le piante e gli integratori dovrebbero essere selezionati da un professionista esperto in materia e calibrati sulle esigenze della singola persona.

Bibliografia:

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  • Eur J Nutr. 2011 Apr;50(3):151-61. Epub 2011 Mar 27. New mechanisms and the anti-inflammatory role of curcumin in obesity and obesity-related metabolic diseases. Shehzad A, Ha T, Subhan F, Lee YS.
  • Biofactors. 2013 Jan;39(1): 78-87. Curcumin and obesity. Bradford PG.
  • Linee Guida per una sana alimentazione. Crea, Centro di ricerca alimenti e nutrizione. Revisione 2018.
  • Dimagrire con le erbe. Firenzuoli F, Epifani F, Severi V. Ed.LSWR, 2016.
  • Dizionario di fitoterapia e piante medicinali. 2°ed. Campanini E. Tecniche Nuove.
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Cistinuria

malattia caratterizzata da un difetto ereditario dei tubuli renali, che riduce o impedisce il riassorbimento della cistina, con conseguente aumentata escrezione urinaria

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